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TICINOPovera gioventù... Giovani sempre più indebitati, una piaga anche ticinese

15.06.07 - 07:24
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Povera gioventù... Giovani sempre più indebitati, una piaga anche ticinese

LUGANO - Mercoledì sera è stato l'ultimo appuntamento stagionale. Gli amici del Caffé pedagogico, riunito in Villa Carmine a Lugano, organizzato da "Comunità familiare" ha affrontato il tema dell'indebitamento giovanile. Una ventina le persone convenute, tra le quali Marco Capoferri, capo equipe dell'Ufficio famiglie e minorenni di Lugano e Debora Demeter, membro della Commissione federale per l'infanzia e la gioventù.

 
Giovani indebitati, non esiste una statistica ufficiale

L'indebitamento giovanile ha subito un incremento drastico negli ultimi anni. I dati, peraltro paradossalmente provenienti dagli istituti di credito, dicono che il 30% dei giovani tra i 16 e i 25 anni spende più di quanto effettivamente ha a disposizione.

Un altro sondaggio su oltre 2000 intervistati tra i 14 e i 24 anni ha evidenziato che per l'85,5% dei giovani lo shopping rappresenta la più importante attività del tempo libero. Una passeggiata, giocare a calcio nei campetti o sulle strade, non sono più attività interessanti per i giovanissimi che preferiscono il centro commerciale.
 
Dalla società di gestione di crediti Intrum Justitia poi provengono altri dati che invitano alla riflessione: circa il 33% dei giovani in Svizzera è indebitato e i debiti ammontano in media a 500 franchi.


Marco Capoferri spiega il fenomeno visto dagli enti sociali

Dall'osservatorio privilegiato in cui si muove l'operatore sociale Capoferri si osserva l'aumento delle famiglie indebitate e sempre più minorenni che fanno fatica a gestirsi in modo responsabile. E gli assistenti sociali e gli esperti lanciano l'allarme. Gli assistenti sociali agiscono nella ricerca di attuare apporti educativi ai genitori e di aiutare giovani collocati fuori familgia e in genere di famiglie con difficoltà. Il fenomeno, come ha puntualizzato Capoferri "richiama precise responsabilità a livello educativo".


Le cause individuate

Negli ultimi anni le strategie pubblicitarie hanno spostato il loro target verso i più giovani. Insomma, si è capito chiaramente che i giovani, sin dalla tenera età influenzano fortemente la scelta di consumo dei genitori e sono quindi diventati l'obiettivo principe attraverso il quale il meccanismo pubblicitario cattura ampie fette di mercato. L'esempio forse più limpido lo si trova nelle strategie pubblicitarie delle compagnie di telefonia mobile che attraverso allettanti offerte, come per esempio 1.000 sms gratuiti "educano" i più giovani al consumo. Il telefonino è visto come mezzo indispensabile tra i giovani anche perché la TV, con i vari reality e trasmissioni invitano i telespettatori al televoto attraverso l'invio di SMS, naturalmente a pagamento.

In molte famiglie si è perso il valore del risparmio
 
"Si osserva che in molte famiglie si è perso il valore del risparmio". Capoferri spiega che oggigiorno in sempre più famiglie il risparmio è finalizzato per qualcosa di preciso e sempre meno si risparmia per eventuali imprevisti che la vita può presentare.
 
Inoltre il fenomeno giovanile di indebitamento è più frequente in famiglie indebitate.
 
Ritornando all'uso del telefonino poi, sempre più genitori ritengono indispensabile donare ai figli già quattordicenni un cellulare. Questo strumento infatti permette ai genitori di seguire in tempo reale gli spostamenti dei figli. Per quanto riguarda le carte di credito, ormai diffusissime poiché non più soltanto esclusivamente accessibili ai ceti più abbienti, molte persone non riescono a capire fino in fondo il significato e a gestirne l'uso. Infine, tra le cause individuate, molti genitori concedono "paghette" molto generose sempre ai loro figli sin da età molto basse.  


Le raccomandazioni di Debora Demeter, membro della commissione federale per l'infanzia e la gioventù

Anche a livello federale, spiega Demeter, si osserva un abbassamento dell'età in cui ci si indebita e un incremento dell'entità dei debiti accumulati. L'esempio portato da Demeter è il caso classico che vede il 18 con 3.500 franchi mensili di paga che vengono spesi per il leasing per l'auto da 20.000 franchi, i vestiti alla moda e le vacanze.
Sono cambiate anche le voci di spesa: se nel 1960 il 37% del proprio reddito venivano spesi per cibo e bevande, oggi il tasso si è abbassato al 13%.


Le raccomandazioni della Commissione federale per l'infanzia e la gioventù

Demeter è del parere che i giovani dovrebbero essere più informati su cosa si cela dietro gli allettanti messaggi pubblicitari ed è fondamentale permettere loro di avere quegli strumenti necessari per essere dei consumatori attenti e accorti, come per esempio dare a tutti quelle nozioni fondamentali di contabilità che permetterebbero loro di capire cosa vuol dire spendere.
Inoltre è necessaria una campagna governativa che sensibilizzi a un consumo responsabile e invitare le famiglie a educare i propri figli attraverso delle imposizioni che facciano comprendere che senza la fatica del lavoro e del sacrificio non si ottiene nulla e quindi imporre ai ragazzi di far pagare a essi stessi determinate fatture.
Inoltre sarebbe auspicabile che gli istituti di credito finanziassero con una parte dei loro utili conseguiti attraverso i prestiti elargiti i consultori che aiutano le famiglie in difficoltà.


Non demonizzare chi contrae debiti

Tra gli interventi, un rappresentante dei disoccupati invita tutti a non dimenticare anche i molti che contraggono dei debiti per arrivare a fine mese. Infatti sono sempre di più coloro che usano le carte di credito - come per esempio quelle della Manor - per comperare degli alimentari per sopravvivere.
Non bisogna poi dimenticare dell'aumento della disoccupazione giovanile e del precariato che tocca soprattutto i giovani (sono circa il 30% i giovani ticinesi senza occupazione).
Si è anche ricordato il fardello che tocca sempre più famiglie, quello dei premi delle casse malati. Il numero degli insolventi aumenta sempre di più in Ticino e i giovani, se una volta potevano contare sull'aiuto della famiglia, oggi si ritrovano sempre più soli a dovere saldare i premi di cassa malati soprattutto perché sono molte le famiglie in cui si vive il dramma della disoccupazione.

 
E' la società del cogli l'attimo
 
Matteo Ferrari, presidente del Comitato dei genitori ticinesi infine cita l'articolo dell'ONU che dice che "la mancanza di formazione è il pericolo più grande per l'umanità" e auspica che nella società del "Fatti furbo scegli la volpe" e del "non sono mica scemo" i giovani capiscano e ritrovino prospettive di vita sana e abbandonino quel senso di inadeguatezza che li portano a spendere senza capire.

p.d'a.

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